Franco Sandri su "Gente Libera"

recensione di FRANCO SANDRI su mensile Cooperazione di Consumo Trentina ottobre 2017 - GENTE  LIBERA - di Roberto Corradini (Curcu & Genovese) 

In terza di copertina, si dice di Roberto Corradini: “Ama viaggiare e fotografare, ascoltare e osservare, per poi raccontare”. Così nasce anche questo romanzo. Scrivere per fissare e trasmettere. Come le lettere che l’autore fa firmare a tre generazioni di una famiglia trentina, i Libera: Donato Libera (nato nel 1844), sua figlia Valeria, il figlio Giovanni Battista; poi i figli dei figli, i cognati, i loro figli, fino agli anni Trenta, fino al 1950. Nel loro epistolario un secolo di storia personale e collettiva.

Donato, vive dapprima nel Lombardo Veneto “austriaco”, serve quella patria come sergente nell’esercito imperiale e combatte nella battaglia di Sadowa contro i prussiani.

Valeria, nata suddita austriaca, vaga per l’Italia “nemica” (a Firenze e poi a Roma) al servizio di una famiglia trentina che è irredentista, nonché amica di Cesare Battisti. 

Giovanni Battista, anch’egli suddito austriaco, conosce a Trento Benito Mussolini, nel 1914 è spedito in Galizia a combattere contro i Russi, partecipa alla battaglia di Leopoli, diventa “italiano” nel 1918 per poi emigrare in Argentina.

Carlo (figlio di Giovanni Battista) nasce suddito italiano, nel 1940 è mandato in guerra da Mussolini (Carissima mamma, ricordo bene quel giorno, avevo da poco compiuto 20 anni e stavo partendo per l’Albania. Avrei dovuto contribuire a spezzare le reni alla Grecia. Tu mi baciasti piangendo …”) e nel 1943 riesce a sfuggire a una retata nazista e a ritornare a casa. 

La famiglia Libera, come tante altre famiglie trentine, affronta varie avversità, subisce il ventennio fascista, è travolta dalla seconda guerra mondiale, ma sopravvive con dignità fino all’avvento della democrazia e della repubblica.

Franco Sandri, ottobre 2017

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