Scritto da Super User. Pubblicato in Recensioni
Trento, 24 giugno 2017
Caro Roberto Corradini, ho appena finito di leggere il tuo secondo libro “Gente Libera”. E’ abbastanza voluminoso, ma l’ho letto d’un fiato. E poiché mi è sembrato che ti interessasse un mio commento scritto, l’ho fatto con grande piacere.
Il romanzo epistolare è una tecnica insolita, a volte spiazzante. Tu sei riuscito, secondo me, a usarla efficacemente. I personaggi, autori delle lettere, hanno modo di mediare, attraverso l'esercizio della scrittura, i propri stati d’animo e le proprie emozioni, di selezionare le vicende e di trasmettere un messaggio più o meno ponderato. L'istinto tende ad essere attenuato dalla tecnica espressiva, la lettera appunto. Di conseguenza anche il tono generale del romanzo si adegua in positivo. Insomma, mi pare tu abbia utilizzato un modo assai valido per raccontare una vicenda che si snoda nell'arco di cento anni e assecondato il racconto con una cadenza meditata, fatta di lettere ponderate dove i personaggi che vi scrivono hanno potuto esprimersi in maniera incisiva, lasciando spazio a tutte le considerazioni di tono diverso: angosciato, entusiasta, arrabbiato, felice, propositivo, saggio.
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Scritto da Super User. Pubblicato in Recensioni
Recensione di Ida Rizzardi in occasione presentazione romanzo di Roberto Corradini “IL SANGUE E L’INCHIOSTRO” a Ville d’Anaunia (Trento) il 29 novembre 2016.
Mi ha colpito molto l’abilità dell’autore di “Il sangue e l’inchiostro” (ed. Curcu & Genovese) nel descrivere in modo diretto ed accattivante i personaggi e gli ambienti, dando quasi al lettore la sensazione di assistere a continue riprese cinematografiche. Ad esempio, leggendo la descrizione del lungo viaggio via mare verso le Americhe, si ha la sensazione di essere a bordo della nave assieme agli altri passeggeri: assieme cioè a un’umanità variegata di persone più che altro spinte dalla fame, magari in fuga da un amore perduto o dai creditori o dalla polizia, oppure alla ricerca di un sogno o di un’avventura (come nel caso di uno dei protagonisti principali). I temi dell’emigrazione, dello sradicamento (spesso definitivo) dal luogo di nascita - nonché quello del difficile inserimento in un nuovo, lontano e diversissimo contesto sociale, economico e culturale - sono affrontati da Roberto Corradini in modo avvincente e sono tuttora attualissimi.
Il problema delle grandi difficoltà comunicative tra gli esseri umani che allora erano separati da enormi distanze geografiche impone lo stridente confronto con la realtà di oggi (che vede il trionfo di internet, dei cellulari e dei social media).
Infatti, allora esisteva solo un modo per superare tali distanze: usare carta, penna ed inchiostro; e solo chi sapeva scrivere lettere, poteva poi sperare di mantenere il contatto con i parenti lontani, attraverso un servizio postale generalmente carente e necessariamente lento.
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